Archivi categoria: SERATE

Incontri di discussione, di scambio di esperienze, di fotografia, di formazione, di cultura.
Di storie da raccontare e di storie da ascoltare, di fotografie da ammirare, da leggere, da presentare, da scoprire.
Un incontro tra persone, accomunati dalla passione della Fotografia, quella con la “F” maiuscola

Le serate al Circolo si tengono ogni mercoledì dalle ore 18.00 presso la sede in Galleria Fenice, 2 a Trieste – 1° Piano.

«Progetti fotografici di JR» di Manuela CECOTTI

«Progetti fotografici di JR» di Manuela CECOTTI

JR è nato e cresciuto a Parigi,e precisamente a Montfermeil, e ha trascorso molto tempo nei mercati, perchè i suoi genitori avevano uno stand al mercato delle pulci di Porte de Clignancourt. JR ha studiato al liceo Stanislas prima di cominciare la sua carriera nei graffiti; il suo pseudonimo rappresenta le iniziali del suo nome, Jean René, e alludono al personaggio principale della serie americana “Dallas”, J. R. Ewing. La tecnica che lo ha reso famoso agli inizi è il collage fotografico: durante i suoi viaggi, dalle favelas di Rio de Janeiro all’Israele, ha scattato tantissime foto agli abitanti del posto.
Sono stati proprio i monumentali ritratti di gente comune, stampati in maxi formato e incollati in giro per le città del mondo, che lo hanno reso celebre: scatti spiazzanti e provocatori di donne e uomini anonimi, pensati per scuotere le coscienze. Visto l’uso di questa particolare tecnica, che unisce fotografia e arte urbana, JR ci tiene a definirsi photograffeur.
Il vero successo è venuto però nel 2011, quando l’artista francese ha ricevuto i 100mila dollari del premio TED, con cui ha lanciato il progetto “Inside Out”. L’artista ha invitato gli abitanti di ogni angolo del pianeta a fotografare se stessi, le città e i paesi in cui vivono, e a caricare un’immagine sul sito. Una volta stampata in grande formato e in bianco e nero, la foto è stata rispedita al mittente, pronta per essere incollata: oggi sono quasi 200mila le foto che campeggiano sui muri di 140 nazioni.

“ANGOLO DELLA LETTURA FOTOGRAFICA”

Mercoledì 13 giugno 2018 ore 18.30

“ANGOLO DELLA LETTURA FOTOGRAFICA”

approfondimento di Manuela CECOTTI

 

«Perché complicare un’esperienza che facciamo più volte ogni giorno: l’esperienza di guardare una foto?» È una bella provocazione quella che John Berger, uno dei più attenti ed appassionati lettori di fotografia recentemente scomparso, ci propone e che qui proviamo a cogliere, con l’intento che la complicazione, se c’è, non sia mai fine a se stessa, bensì funzionale alla nostra comune ricerca in questo vasto mondo.

L’idea da cui nasce l’angolo di lettura fotografica è un’intenzione esplorativa: ritrovarci e, insieme, leggere quel che si può leggere, come suggerisce D.H. Laurence in una poesia dedicata al pensare, nella quale si enfatizza la complessità e la densità di questa azione umana.

Perché, se fotografare significa scrivere con la luce, leggere le foto ne è una inevitabile conseguenza logica, anche se tutti noi sappiamo che, a differenza del testo scritto, codice chiuso, univoco e imperativo, l’immagine fotografica si presenta incerta, soggettiva, codice aperto, equivoco e creativo.

Consideriamo dunque l’azione fotografica come una serie di decisioni che chi scatta compie in modo più o meno consapevole e intendiamo la fotografia come l’esito di questa azione, esito circoscritto, mediato, a volte intenso e pregnante di significato, in altri casi percepito come banale o già visto.

Parleremo di tecnica? Di composizione? Di percezione? Di espressione? Di forma? Di contenuti? Di autori? Di contesti? Viaggeremo intorno a tutti questi temi, cercando di volta in volta di cogliere quegli aspetti delle immagini che solo una analisi attenta e l’utilizzo di diversi criteri permettono di far emergere.

Scopriremo allora, e sono sempre parole di Berger, che il minuscolo messaggio di una fotografia è forse meno semplice di quanto pensassimo.

 

Manuela CECOTTI

Serata a sorpresa:”35 Anni di Follia” ospite d’onore il grande fotografo Lorenzo CICCONI MASSI

Mercoledì 28 marzo 2018 alle ore 18.30 per una serata a sorpresa intitolata “35 Anni di Follia”

ospite d’onore il grande fotografo Lorenzo CICCONI MASSI

… e per festeggiare il 35 anni di Presidenza del nostro Fulvio Merlak seguiranno musica, apericena, danze e canti per chi ne avrà voglia.

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«Mirrors» – Mostra di Walter Böhm

«Mirrors»

Mostra di Walter Böhm

La mostra è una raccolta di immagini sulle forme, le geometrie e i colori riflessi da edifici e strutture dell’ambiente urbano moderno.

Perché “Mirrors”? Cosa ci attrae di un’immagine riflessa? È solo una rappresentazione estetica o c’è qualcos’altro? Di per sé lo specchio o una generica superficie riflettente ha sempre rappresentato un qualcosa di magico e irreale. Ho iniziato a fotografare gli edifici attratto dalle geometrie particolarmente marcate ed esaltanti che caratterizzano la fotografia di architettura moderna. Poi ho incominciato a vedere qualcosa di più; le immagini riflesse sembravano “vestire” gli edifici di forme, luci e colori, che cambiavano e si deformavano appena mi spostavo e giravo attorno al soggetto, modificando continuamente il loro aspetto, che dipendeva, sembra strano, da ciò che stava di fronte e li circondava: alberi, cielo, nuvole, altri edifici. Ho cercato quindi di cogliere l’essenza di questo aspetto concentrandomi molto sul particolare, allo scopo di ottenere un equilibrio geometrico e cromatico e al tempo stesso evitare contaminazioni dirette con l’ambiente circostante sull’immagine finale. Interessante anche l’aspetto dinamico-formale della situazione, dovuto al fatto che le superfici riflettenti (specchio, vetro, acciaio), non essendo mai perfettamente piane, producono delle immagini più o meno deformate e molto diverse se spostiamo anche di poco il punto di ripresa. Nel percorso espositivo s’incontra anche l’uomo, che compare in alcune immagini da cui traspare un insolito e irreale rapporto tra uomo e contesto urbano.

Walter BÖHM

Incontro con Massimiliano SCHIOZZI: “LA TERRA CHE PIU’ AMO” – Manlio Malabotta fotografo in Istria

Incontro con Massimiliano Schiozzi

«Il mio curriculum lo troverà nella notizia delle poesie, e a esse posso aggiungere che dal 1933 non vivo più a Trieste, che dal 1946 sono a Montebelluna, che prima ho soggiornato sul Carso (Comeno) e in Istria (Montona) e che la terra che più amo è proprio l’Istria» così scrive Manlio Malabotta (1907-1975) nel 1969 a Jacopo Cella, direttore della Società istriana di archeologia e Storia patria del Veneto.

Le colline e le nuvole dell’Istria, un battesimo a Montona, la piazza di Rovigno, la spensierata gioia sul molo di Salvore, momenti di festa a Visinada e una serie suggestiva di immagini realizzate a Fiume sono le protagoniste di questo incontro. A 110 anni dalla nascita di Manlio Malabotta, notaio, collezionista, poeta, critico, ma anche fotografo, nei suoi “scatti istriani” possiamo scoprire il suo percorso culturale e biografico e iniziare un racconto più ampio sulla cultura – e la fotografia – negli anni Trenta in questa parte dell’Adriatico.

Manlio Malabotta ha realizzato tutte queste foto, quasi ottanta anni fa, con una “Leica”, un apparecchio di piccolo formato, agile, poco pesante, da usarsi a mano libera e dalle grandi potenzialità. Alla “Leica” e alla precisione meccanica e ottica di questo apparecchio Malabotta sarebbe stato fedele in tutta la sua attività di fotografo.

Tutte le immagini sono state tratte digitalmente dai negativi: non esiste infatti, o meglio, non è emersa alcuna stampa su carta ricavata da questi rullini. Molto probabilmente sono state spazzate via assieme ai libri biblioteca del notaio a Montona, dalla guerra che ha sconvolto l’Istria a partire dal settembre 1943.

Massimiliano SCHIOZZI