Archivi categoria: SERATE

Incontri di discussione, di scambio di esperienze, di fotografia, di formazione, di cultura.
Di storie da raccontare e di storie da ascoltare, di fotografie da ammirare, da leggere, da presentare, da scoprire.
Un incontro tra persone, accomunati dalla passione della Fotografia, quella con la “F” maiuscola

Le serate al Circolo si tengono ogni mercoledì dalle ore 18.00 presso la sede in Galleria Fenice, 2 a Trieste – 1° Piano.

40° Anniversario del Circolo Fotografico Fincantieri-Wärtsilä

Domenica 7 maggio 2017

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Fulvio MERLAK apre il 40° Anniversario del Circolo Fotografico!

In apertura, musica dal vivo con il duo “Loretta & Corrado

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Pubblico numeroso quest’oggi!

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In sala sono presenti anche Lorenzo ZOPPOLATO, Francesco COMELLO, Giancarlo RUPOLO, Nazzareno BERTON, Sergio CARLESSO, Orietta BAY, Nilla e Silvano BICOCCHI… e un attento cagnolino!

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Fulvio MERLAK presenta la mostra di Lorenzo ZOPPOLATO dal titolo “Le cronache immaginarie del domatore di cavalli“.

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Letture portfolio “Face to Face”: Orietta BAY e Silvano BICOCCHI hanno letto le opere di Giancarlo RUPOLO, Marino PORFIRI e Silvia MARTELLANI.

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Presentazione della mostra con proiezioni di Francesco COMELLO dal titolo “L’isola della salvezza“, opera che si è aggiudicata il terzo premio Daily Life Stories del World Press Photo 2017.

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Momento aperitivo!

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Continua la lettura di portfolio “Face to Face”, alla quale si aggiunge Tullio FRAGIACOMO, con le opere di Nazzareno BERTON, Giulio BONIVENTO, Gianfranco CREVATIN, Ernesto PETRONIO e Alessandro ROSANI.

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Conversazione con Manfredo MANFROI.

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Intervento musicale di Elia MARCHESICH, il più giovane socio del Circolo.

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Conversazione con Mario SILLANI  DJERRAHIAN con proiezione dei suoi lavori e di Monika BULAJ con la presentazione delle sue opere.

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Cena celebrativa finale preparata da Scilla e Diana!

 

Foto di Marinella ZONTA:

 

29° Gran Premio Fotografico per stampe in Bianco e Nero – Quinta e ultima serata

Oggi, in apertura di serata, sono stati presentati gli autori del portfolio collettivo dal titolo “Mercati” della serie “Monologhi” esposto presso lo Spazio Portfolio del Circolo.18308976_1906829062894541_385518238_n

 

 

Quinta e ultima serata per foto in Bianco e Nero del nostro 29° Torneo Fotografico giudicata da Fulvio MERLAK, Tullio FRAGIACOMO e Giuseppe IALUNA.

La classifica della serata è la seguente:

5° – Olga MICOL

4° – Silvano MATKOVICH

3° – Gianfranco FAVRETTO

2° – Cristina LOMBARDO

1° – Maurizio COSTANZO

Gli ulteriori partecipanti di oggi: Paolo ARGENZIANO, Manuela CECOTTI, Lucia CREPALDI, Gianfranco CREVATIN, Carlo MICHELAZZI, Massimo TOMMASINI.

Al termine della quinta serata, siamo lieti di annunciare il vincitore del 29° Gran Premio Fotografico per foto Bianco e Nero che è Furio SCRIMALI.

“EUGENE ATGET, IL FOTOGRAFO DELLA VECCHIA PARIGI” – Conferenza di Fabio FRANCESCATO

«Eugène Atget, il fotografo della vecchia Parigi» Conferenza di Fabio Francescato

 

In occasione di una delle sue abituali visite al celebre mercante d’arte Léopold Zborowski, un uomo anziano, ben noto nel quartiere che da 28 anni percorreva instancabilmente, va a bussare da un vicino di rue Champagne-Première. La persona che lo riceve è sbalordita dalla collezione di immagini che compaiono davanti ai suoi occhi. Con la sua abituale foga, e soprattutto con la lungimiranza e l’eccezionale disponibilità di spirito che lo caratterizzarono per tutta la vita, Man Ray coglie immediatamente tutta la poesia, intensa ma discreta, che promana da quelle immagini prive di artificio. Proclama il suo entusiasmo per quelle che definisce “opere d’arte”. Ma Atget ribatterà soltanto con un vago “Non sono che documenti”.

Eugène Atget fu il fotografo della vecchia Parigi. Nato nel 1857, in “provincia”, nella Gironda, tentò senza fortuna vie diverse fino a quando si stabilì a Parigi dove cominciò a frequentare il quartiere di Montmartre e gli artisti che occupavano i numerosi atelier della zona. In questi ambienti le fotografie erano ampiamente utilizzate a titolo di documentazione o di promemoria e Atget decise di guadagnarsi da vivere.

Tra il 1897 e il 1927 fissò con ineguagliata maestria l’impronta della storia. L’osservazione quotidiana dei mutamenti sul volto della città non fu solo la sua professione, ma anche la sua vocazione. Quando fu sepolto, nel 1927, il suo funerale passò praticamente inosservato; ciononostante, oggi Atget è considerato uno dei maggiori fotografi di tutti i tempi.

Fino alla fine rimase fedele al suo pesante apparecchio a soffietto, un formato 18×24 che si trascinò dietro per quasi trent’anni. Ad un certo punto Man Ray, che non smise mai di lodarlo, si offrì di prestargli un piccolo apparecchio portatile, ma Atget non lo volle. Deplorava che l’istantanea fosse più rapida del suo pensare: “È troppo veloce! È troppo veloce!”

A partire dal 1899 Atget comincia a vendere alcune serie di fotografie riunite per tema in album che avevano titolo significativi come Paris Pittoresque, L’Art dans le vieux Paris, Topographie du vieux Paris, Paysages-Documents a diverse istituzioni, come La Biblioteca Nazionale di France, il Musée Carnavalet, la Bibliothèque historique de la Ville de Paris. Solo da parte di quest’ultima risultano acquisizioni regolari, tra il 1900 e il 1914, di 3.294 stampe. La Biblioteca Nazionale di Francia acquisterà diversi album composti da originali, che Atget confezionava con cura e vendeva con regolarità: questi acquisti periodici spiegano anche l’abbondanza della sua opera.

Atget continua a fotografare con regolarità tutto ciò che incontra durante le peregrinazioni nella sua amata città: Come scrisse al direttore dell’Accademia delle Belle Arti in una lettera datata 12 novembre 1920: “Per più di vent’anni ho raccolto, grazie al mio lavoro e alla mia iniziativa personale, lastre fotografiche di tutte le vecchie strade della vecchia Parigi”. Poco dopo la lettera sarà seguita da una seconda in cui Atget volle precisare il suo pensiero: “La mia collezione è divisa in due parti: ‘l’arte nella vecchia Parigi’ e la ‘Parigi pittoresca’. L’interesse del pittoresco è dato dal fatto che ciò che appare nelle immagini è oggi completamente scomparso: per esempio il quartiere Saint-Severin è del tutto cambiato. Ho tutto il quartiere di 20 anni fa, fino al 1914, demolizioni comprese”.

Il valore della sua opera venne riconosciuto dapprima negli ambienti surrealisti. Poco dopo la morte, Berenice Abbott, che era venuta a Parigi per studiare scultura ed aveva lavorato con Man Ray, ne lodò la grande coerenza intellettuale, la volontà di testimoniare le trasformazioni storiche e valoriali di una società che tra l’Ottocento e il Novecento andava progressivamente cambiando i suoi stili di vita in nome della modernità: “Lo ricorderemo come uno storico dell’urbanistica, un autentico romantico, un innamorato di Parigi, un Balzac della fotografia, la cui opera ci permette di tessere un grande arazzo della civiltà francese”.

Fabio FRANCESCATO

Audiovisivi dei Soci

Mercoledì 28 dicembre 2016

Nel corso della serata dedicata agli audiovisivi, sono state proiettate le seguenti produzioni:

di Liberia GRACCO – “TRE GIOIELLI DEL GOLFO DI NAPOLI”

di Roberto GURRADO – “PIANGERO'”

di Marinella ZONTA – “ROCKY HORROR”

di Claudio URIZZI – “STALAG 339”

di Olga MICOL – “BUENOS AIRES 1976-2016”

di Ernesto PETRONIO – “SOLSTIZIO ALLA CENTA”

Nel corso della serata sono state presentate le opere che sono state inserite nella rivista “Incontri” del Circolo Fincantieri-Wärtsilä. Come copertina è stata scelta l’opera di Maurizio COSTANZO, e ancora di Maurizio è la foto dei tetti e del campanile di San Giusto. Sempre di San Giusto, ma sotto la neve, è la foto di Furio SCRIMALI. All’interno della rivista sono “comparse” anche Scilla SORA e le sue corsiste al Corso di Cucina!