“La Fototerapia: capire la psiche attraverso le immagini”
Una foto è molto più di un’immagine per quanto bella possa essere; è un legame con il nostro passato, una conferma che siamo esistiti che abbiamo vissuto, com’eravamo, quanto siamo cambiati e ci aiuta concretamente a immaginarci nelle diverse fasi della nostra vita.
«Un buon fotografo è una persona che comunica un fatto, tocca il cuore, fa diventare l’osservatore una persona diversa.» (Irving Penn)
La macchina fotografica non rappresenta soltanto l’altro, il fotografo, ma anche tutti gli altri che guarderanno queste foto.
Il soggetto ha l’impressione di trovarsi di fronte a una testimonianza oggettiva della realtà, dimenticando che essa non è altro che una sua costruzione simbolica. E, in quanto tale, dipende da chi l’ha scattata ma al tempo stesso può essere variamente interpretata dai fruitori, poiché non esiste una sola realtà ma più realtà a seconda dei punti di vista.
Le foto suscitano una serie di ricordi, le immagini risvegliano esperienze emozionali del passato e ridanno vita a sentimenti dimenticati ed è questa la meraviglia che possono suscitare. Sono un legame con il passato. I soggetti della fotografia rimangono sempre uguali, il passare del tempo non li sfiora… ma è un momento fissato sulla carta, un attimo che subito dopo non c’è più.
Le foto forniscono a tutti, a prescindere dall’età, un modo in più di vedere ed essere visti, di essere notati; se osserviamo il fenomeno dei social media ci possiamo rendere conto di quanto le persone abbiano la necessità di mostrare agli altri quello che fanno durante le loro giornate, condividere i loro pensieri e le loro emozioni. Le foto che vengono postate su Facebook e altri social spesso riflettono un modo di vivere e di essere poco realistico poiché incompleto di tutte le sfaccettature che una persona ha. Ognuno mostra ciò che vuole che gli altri vedano: volti sorridenti, vacanze, posti da sogno; dimostrare al mondo di essere felici, soddisfatti e appagati. Una vita attraverso le immagini che però non mostrano tutta la realtà della persona.
Durante l’incontro parleremo dell’utilizzo delle foto durante le sedute in psicoterapia, come vengono analizzate le foto, cosa si osserva, la personalità di chi viene fotografato e di chi fotografa, parleremo del colore come sensazione che viene recepita dal nostro cervello e che effetti ha sul nostro organismo, sul nostro atteggiamento psicologico e sulle scelte che facciamo nel quotidiano.
Osservare una foto e spiegarsi tramite una foto a volte è molto più facile che dire le cose attraverso le parole; la macchina fotografica come le foto possono rivelarsi un ottimo strumento terapeutico mediante il quale sanare la frattura tra il soggetto e l’ambiente.
Dott.ssa Elis MILIANI
Psicologa-Psicoterapeuta
Oggi graditi ospiti 2 soci del Gruppo Fotografico Fotofobia 99 di Monastier (Treviso) interessati all’argomento svolto: i signori LUCCHETTA (padre e figlio).
A margine della serata di mercoledì 8 giugno sul tema “La fotografia e la psicologia”, la Dottoressa Elis Miliani ha avanzato a tutti i Soci del nostro Circolo l’allegata proposta.
Approfittiamo dell’occasione per rinnovare alla Dottoressa Miliani il nostro sentito ringraziamento per la sua presenza presso il nostro Circolo.
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