Archivi categoria: SERATE

Incontri di discussione, di scambio di esperienze, di fotografia, di formazione, di cultura.
Di storie da raccontare e di storie da ascoltare, di fotografie da ammirare, da leggere, da presentare, da scoprire.
Un incontro tra persone, accomunati dalla passione della Fotografia, quella con la “F” maiuscola

Le serate al Circolo si tengono ogni mercoledì dalle ore 18.00 presso la sede in Galleria Fenice, 2 a Trieste – 1° Piano.

Inaugurazione mostra di Luciano Monti

Ieri sera si è inaugurata con successo la mostra di Luciano Monti dal titolo “India“, già vincitrice di Portfolio Italia 2013 (vedi articolo).20150527_182230

 

Come già preannunciato, la serata è stata impreziosita dalla cortese presenza dell’autore che ha risposto a tutte le domande e mantenuta viva l’attenzione dei presenti con una intervista/conferenza densa di aneddoti che può ascriversi a vera e propria lezione di fotografia e di vita.

“Bisogna (ri)scoprire il dialogo con la nostra emotività per dare sfogo alla nostra personale creatività, cercando il dialogo interiore negli ormai rari momenti in cui parliamo solo con noi stessi”

Foto in copertina di Renata Deganello

Serata “10° Universo Portfolio”

Al decimo appuntamento per la selezione Universo Portfolio del CFW, oggi si sono presentati 7 autori:

  • Renata AGOLINI con “Senza titolo
  • Giulio BONIVENTO con il portfolio “Pacha Mama: La madre terra andina
  • Maurizio COSTANZO con “27 gennaio: momenti comuni di riflessione
  • Lucia CREPALDI con “L’atterraggio
  • Giuseppe IALUNA con il portfolio dal titolo “Che Camera?
  • Daniele IURISSEVICH con “Nonna Anita
  • Ernesto PETRONIO con il portfolio “Il fascino della marionetta

La giuria composta da Walter BÖHM, Morena COTTERLE e Renata DEGANELLO (che durante la serata ha preso le veci ad interim del nostro presidente attualmente impegnato ad Amantea per il 67° Congresso nazionale FIAF) ha decretato la seguente classifica:

  • Opera segnalata: “Che camera?” di Giuseppe IALUNA.
  • Terzo posto per il portfolio di Giulio BONIVENTO intitolato  “Pacha Mama: La madre terra andina“.
  • Secondo posto per il portfolio “Nonna Anita” di Daniele IURISSEVICH.
  • Il primo posto va a Renata AGOLINI per il suo portfolio senza titolo.

La fotografia come testimonianza culturale

Oggi 22 aprile 2015, alle 18.30 si è tenuto l’incontro con Massimiliano SCHIOZZI, dal titolo «La fotografia come testimonianza culturale»

“Alcune fotografie, spesso “ritrovate” casualmente, sono state negli ultimi anni le protagoniste di alcuni progetti culturali ed editoriali che abbiamo seguito.

Archivi privati, foto ritrovate tra i libri, rullini mai sviluppati per settant’anni, foto di classe e foto di famiglia “senza valore”, una foto di cui l’autore aveva perso traccia e poi ritrovata, sono alcuni degli esempi in cui la fotografia diventa testimonianza culturale che ci ha permesso di ricostruire vicende storiche, artistiche e biografiche di grande valore.

Anche in campo nazionale, alcune recenti mostre sulle vicende artistiche in Italia dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, hanno dimostrato come la fotografia anche “d’occasione”, sia un documento imprescindibile”

Massimiliano SCHIOZZI

schiozzi

Massimiliano Schiozzi nel 1997 fonda assieme a Lorenzo Michelli, Comunicarte, agenzia che si occupa di organizzazione e promozione di eventi culturali.

Si è da sempre occupato di grafica e comunicazione visiva collaborando con Musei e istituzioni culturali regionali ed estere.

Da qualche anno Comunicarte è anche casa editrice, con particolare attenzione ai volumi fotografici (quelli di Ernè su Penco, quello sulla Sacchetta, ecc) di cui Schiozzi cura anche i progetti editoriali.
È presidente dell’associazione culturale Cizerouno per la quale ha
curato alcuni progetti su Umberto Saba, Bruno Pincherle, Stelio Crise, Ivo Andric, Piero Kern, Giorgio Voghera e, recentemente, il recupero e il restauro dell’archivio fotografico di Manlio Malabotta.
Qualche giorno fa è stato inaugurato lo Studio Luttazzi alla Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste di cui ha curato la selezione dei materiali e il progetto di allestimento.
Collabora con numerose associazioni culturali, come il Gruppo 85, la Casa dell’Arte di Trieste, il Forum Tomizza ed è membro del direttivo dello Slovenski Klub e di Stazione Rogers.

 

«Cani e soldati nella Prima Guerra Mondiale» Incontro con Roberto TODERO

Quattrozampe al servizio dell’umanità nell’esercito asburgico

di Roberto TODERO

Millenni di convivenza e tanta cronaca dimostrano come sia vero il detto “il cane è il miglior amico dell’uomo”. Ma non sempre vero è il contrario. Il cane infatti è sempre stato usato per le necessità ed i vizi dell’uomo nei più vari modi: la guerra, la lotta, la corsa, la bonifica dei campi di battaglia, la riproduzione per trarne un utile, l’uso della pelliccia, la caccia, eccetera. Il cane da guerra non è certo una novità e si conoscono tanti, troppi esempi di cani sacrificati, anche inutilmente, alle necessità umane. Meno si è parlato invece dell’impiego dei cani da sanità durante la grande guerra. Questo studio si propone di colmare questa lacuna almeno per quanto riguarda gli Imperi centrali: quello austro-ungarico e quello germanico. A tal fine l’autore farà uso di regolamenti dell’epoca, di articoli tratti da antichi giornali ma anche di diari, cartoline e fotografie aventi per tema episodi di vita ed impiego dei cani. Molto presenti nella quotidianità del fronte, sono quasi assenti nelle relazioni ufficiali, nei ricordi giunti fino a noi. Anche la documentazione reperibile è molto scarsa ed il presente studio raccoglie ciò che oggi si conosce sull’argomento. Senza nulla togliere ai celebri cani di San Bernardo, fu durante la Grande Guerra che il cane ebbe il massimo dell’addestramento per la ricerca dei feriti sui campi di battaglia, dei sepolti dalle valanghe, dei dispersi in zone impervie. Rendendo impagabili servizi sia come animale da lavoro che come animale da compagnia.

Roberto TODERO

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Roberto Todero ha al suo attivo numerose pubblicazioni riguardanti la Prima Guerra Mondiale. Date un’occhiata alla lista dei suoi libri e al sito dell’Associazione Culturale F.Zenobi.

Ritratti fotografici tra ricerca estetica e identità burocratica

Vi aspettiamo Mercoledì 21 gennaio 2015 alle 18.30 per l’incontro con i rappresentanti del gruppo ARFF (Archivi Fotografici delle Famiglie) Franco CECOTTI, Bruno PIZZAMEI e Silvia ZETTO dal titolo:

«Ritratti fotografici tra ricerca estetica e identità burocratica»

“Nelle oltre settanta collezioni di fotografie conservate dal nostro gruppo i ritratti sono la tipologia prevalente. Ritratti di ogni tipo: primi piani o a figura intera, sfocati, sottoesposti o sovresposti, scattati da dilettanti molto spesso incapaci di maneggiare obiettivi e apertura di diaframma. Oppure ritratti tecnicamente perfetti, a volte per un colpo di fortuna da parte di chi fotografava. Abbondano anche i ritratti scattati da professionisti come Sebastianutti e Benque, Franceschinis, Wulz, de Rota, Ceretti e molti altri. Per quanto riguarda i soggetti abbiamo ritratti singoli o di gruppo, di neonati, di bambini, di scolari e studenti, di ragazze nel fiore degli anni, di innamorati e di sposi, di soldati, di giovani e di vecchi. E, infine, ritratti formato tessera per passaporti, lasciapassare, tesserini. Nella storia della fotografia c’è anche questo. Farsi fotografare, a un certo punto, non fu più solo una scelta libera, ma divenne un obbligo di legge, segnando un passaggio importante, quello dall’identità all’identificazione.”

Franco Cecotti, docente negli Istituti superiori di Trieste fino al 2009; collaboratore del Ministero dell’Istruzione in diversi corsi di formazione in didattica della storia. Collaboratore dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, di cui è stato presidente dal 2003 al giugno 2007; attualmente ricopre la carica di vicepresidente dell’Associazione nazionale ex deportati (Aned).

Quale ricercatore storico ha pubblicato circa 40 saggi sulla storia dei confini (e la loro rappresentazione cartografica), l’emigrazione italiana, le condizioni dei civili durante la prima guerra mondiale, la didattica della storia.

Bruno Pizzamei, docente negli Istituti superiori di Trieste fino al 1999. Formatore in diversi corsi, ministeriali e regionali, di aggiornamento per l’introduzione dell’informatica nella pratica scolastica; interessato da anni al inserimento delle nuove tecnologie nella scuola, ha curato lo sviluppo di progetti per l’introduzione dell’informatica e della multimedialità nelle discipline storico-sociali in classi di scuola elementare e media; collabora con varie scuole a Trieste e ha coordinato e costruito, insieme alle classi, materiale multimediale per lo più su temi di storia locale: impegnato nella diffusione di contenuti e capacità informatici e multimediali presso l’Università della Terza Età di Trieste.

Silvia Zetto Cassano è stata docente nella scuola elementare, poi supervisore al tirocinio, conduttrice di laboratori e docente a contratto presso l’Università agli Studi di Trieste.
Si è interessata e si interessa di cinema e storia e di formazione degli adulti. Ha pubblicato recensioni e articoli su cinema e storia e ha organizzato e condotto numerosi laboratori sul cinema sia su invito delle scuole sia su proposta di varie associazioni.
E’ stata segnalata nell’albo d’onore al Premio dell’archivio dei diari di Pieve di Santo Stefano.
Ha pubblicato “La casalinga inadeguata” ed è in attesa di pubblicare “La quinta donna”, ricostruzione della storia della sua famiglia.
Collabora con la scrittura di sceneggiati e la conduzione di trasmissioni radiofoniche con la sede RAI del Friuli Venezia Giulia.

Aggiornamento del 21 gennaio 2015:

Ringraziamo Marinella ZONTA per le foto della serata che abbiamo il piacere di pubblicare, a testimonianza della notevole affluenza.