Mercoledì 26 giugno si è inaugurata la mostra
PICCOLI MONDI 2019 con i Portfolio di Mariagrazia BERUFFI, Walter BOHM, Giulio BONIVENTO, Cristina LOMBARDO, Maurizio COSTANZO e Dario REGGENTE.
«Max Ferrero è un fotografo professionista cinquantacinquenne di Torino che ha pubblicato su tutte le maggiori testate italiane. Diplomato in Arti Fotografiche, ha esordito come reporter nel 1985 con un lavoro sul carcere minorile Ferrante Aporti. In seguito ha documentato la lotta dei sandinisti in Nicaragua, i rivoluzionari di Farabundo Martí a El Salvador, la nascita del Kurdistan iracheno dopo la prima Guerra del Golfo. In Italia ha seguito il dramma dei penitenziari sovraffollati, il fenomeno dei flussi migratori dal Nord Africa, l’applicazione della legge Basaglia negli ospedali psichiatrici. Negli Anni Novanta ha realizzato alcuni importanti reportage sulla guerra civile nell’ex Repubblica jugoslava. Dal 2011 è Professore di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Novara.
«Per un fotografo come me che arriva dall’ambito reportagistico – ha scritto Max Ferrero sul Sito di divulgazione fotografica “Fotozona” – parlare di racconto attraverso l’utilizzo di più scatti singoli appare come un’ovvietà; eppure, ancora oggi, dopo tanto tempo dedicato all’insegnamento, continuo a dibattermi per far capire che lo scatto singolo è spesso solo un istante di casuale fortuna, mentre l’analisi e sviluppo di un’idea o di un racconto devono passare attraverso un progresso concettuale che ha un inizio, dei passaggi intermedi e un’inevitabile conclusione. Questa struttura uniforme con un numero limitato d’immagini io la chiamo “racconto”, altri “portfolio”. Con un nome o con l’altro, la sostanza non cambia: le foto che si presentano devono avere il dono della sintesi, evitando l’abbondanza per non diluire l’intensità della narrazione, sfuggire la ripetitività per evitare rallentamenti della narrazione. Non devono essere troppo poche, permettendo alla storia di essere compresa nel suo fluire visivo. Qual è allora il numero concreto di foto per la realizzazione di un portfolio?»
Ecco! Giustappunto! La domanda posta da Max Ferrero appare quanto mai opportuna. Qual è il numero “giusto” di fotografie necessarie per la creazione di un buon Portfolio? A mio modesto parere non esiste un numero “giusto” idoneo per tutti i lavori e per tutte le situazioni affrontate fotograficamente. Va da sé che anche i limiti (minimo 4 e massimo 12) fissati dai Regolamenti delle due Selezioni che sono danno origine a questa Mostra (“Microcosmi” programmato nel mese di febbraio e “Universo Portfolio” pianificato nel mese di maggio) sono tutt’altro che adeguati a tutte le necessità. Hanno un unico pregio: quello di indurre gli Autori a una più che opportuna sintesi. Come sostiene Ferrero: «Anche per i portfolio (N.d.R.: come per la lunghezza dei film) non mi sentirei di accettare una lettura con sviluppi realizzati attraverso tre scatti o meno, anche se non devono esistere rigide regole di durata, considero molto complicato presentare un lavoro omogeneo con più di 10-15 scatti. È già così difficile ottenere una sola foto coinvolgente, figuriamoci tante!»
Fulvio MERLAK
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