16 Maggio 2012 – 22 Giugno 2012
Questa è una storia.
Come ogni storia è composta da Attimi, Momenti, Persone, e Luoghi.
Diversi tra loro ma indissolubilmente legati da sottili fili invisibili ed indivisibili.
Non è il racconto dell’Africa ma una storia di Uomini, oppure di un solo Uomo.
È il racconto di un Albero secolare che con le sue radici – le braccia rugose e forti di una vecchia – ricerca la vita nella profondità del fiume.
È il racconto di una Donna che proietta le stesse radici al cielo quasi a contrapporsi ad una legge della natura.
Non c’è nulla in Africa che non tragga origine dalla terra e nulla che non venga innalzato al cielo che tutto sovrasta.
È il racconto di un Fiume che scorre da millenni in una terra che da millenni combatte per la sua identità. È lo stesso Fiume che porta con se la vita e la morte, la fine ed il principio.
Un Fiume capace di cullare, un Fiume capace di uccidere.
È il racconto di molti Uomini partiti alla ricerca di un qualcosa al quale ancora non hanno dato un nome.
È il racconto di un Colore dove tutti i Colori sono simili, il racconto di una fuga in posti lontani disegnati in mappe di Terra Rossa dove tutte le strade si confondono.
È il racconto della Terra Rossa che macchia i tuoi piedi e ti entra dentro. Ti entra nel sangue e lo accende.
E a nulla serve lavare il tuo corpo al fiume la sera: la Terra Rossa ha segnato tutto ciò che hai e che sei.
È il racconto di una Malattia e nessuna medicina.
È il racconto di una Pioggia che arriva dal silenzio di un cielo brillante, e con un frastuono riempie i secchi del villaggio.
È il racconto di molti altri Racconti.
È la storia di chi quella Terra la vive e la consuma.
È la storia di chi viene consumato da quella Terra.
Ed è anche il racconto di un Mondele.
Di quando si pose la domanda: ”Ma se io fossi nato qui?”
E comprese l’unica risposta possibile: “Io sono Africa”.
La mostra di Gabriele Orlini «Io Sono Africa», presso la Sala Fenice di Trieste rimarrà aperta fino al 22 giugno 2012
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