16 ottobre – 15 novembre 2013
Renata Agolini, classe 1958, parla della fotografia scherzosamente come di un “amore senile”, una passione, latente da tempo, ma rivelatasi pienamente solo da qualche anno. Viaggiatrice, quando può, ha sempre cercato nella fotografia il modo per superare la fugacità e superficialità delle sue esperienze da turista, le quali presentano, dice Renata, tutti i difetti del turismo di oggi: percorsi standard, spesso congestionati dalla gente, luoghi che tendono sempre più a sfumare in “non luoghi”, snaturati dalla globalizzazione.
Si fotografa per sfuggire alla banalità, all’impersonale, per costringersi a scegliere, ad analizzare, a cercare un senso nelle cose; nella sovrabbondanza effimera delle percezioni, l’obiettivo si appropria di frammenti di realtà, li estrae dal flusso, li ferma, crea un rapporto, porta dentro quello che c’è fuori, fuori quello che c’è dentro.
Il viaggio del 2012 in Myanmar, o piuttosto in Birmania, nome ben più ricco di suggestioni, ha portato Renata in un paese ancora abbastanza primitivo, i cui lati oscuri rimangono abbastanza ben celati al turista. Le sensazioni sono di grande bellezza: vieni conquistato dalla sua gente operosa e gentile, semplice, pazientemente industriosa; in quei volti belli e levigati o scavati dal tempo, nei loro modi garbati, nei loro gesti antichi, ti colpisce il senso di armonia con la vita e con la natura gelosamente conservato e tramandato attraverso un esercizio costante, un perfetto controllo di se stessi.
“Sulla strada” nasce dalla voglia di riportare i colori, i profumi, la vita, le mille attività che si sviluppano ai lati di una strada, nei mercatini, nelle botteghe improvvisate, nelle “sale da tè” alla buona, con quei sedili e tavolini di plastica che sembrano fatti per dei bambini. Un mondo variopinto e curioso, semplice e dignitoso.
La mostra di Renata Agolini «Sulla Strada – Immagini dalla Birmania», presso la Sala Fenice di Trieste rimarrà aperta fino al 13 novembre 2013
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