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13° TriestePhotoFestival

28, 29 e 30 agosto 2015

«Dunque, dove eravamo rimasti?» Ah sì: ci eravamo lasciati domenica 29 settembre 2013 (alle ore 19.00), alla Chiusura del «12° TriestePhotoFestival» con la Premiazione del «12° Portfolio Trieste.

Sono passati quasi due anni da allora; due anni intensi, stracolmi di programmi, di attività, di iniziative, di soddisfazioni, e anche di qualche delusione. Ora, dopo qualche giudiziosa riflessione, abbiamo pensato di riproporre il nostro Festival: il «TriestePhotoFestival». E, per la prima volta, abbiamo avuto anche l’ardire di inserire il nostro «Portfolio Trieste» nel novero dei dieci Incontri aderenti a «Portfolio Italia», unica Tappa del Triveneto, ma anche unica Tappa della fascia più settentrionale dell’Italia (Piemonte e Lombardia inclusi). Non sappiamo per quanto tempo ce la faremo (con le sole energie del Volontariato culturale) a sostenere questo importante e dispendioso impegno, ma intanto ricominciamo, e poi… sarà quel che sarà. L’importante è che Trieste si riavvicini alla grande Fotografia, e che lo faccia con una Manifestazione culturale di spessore, un Evento che sarà occasione di riflessione e di interpretazione.

Anche quest’anno (come nel 2013) il Circolo Fincantieri-Wärtsilä ha pianificato il Festival nella ristrutturata, bella e funzionale ex Sala Teatro del Circolo (ora Sala Multifunzionale “Piccola Fenice”). Nello spazio, una volta riservato al teatro dialettale e al cinema d’essai, come pure in tutte le altre Sale del Circolo, gli appassionati avranno la possibilità di vivere intensamente le varie fasi della Manifestazione.

Sala Piccola Fenice (foto di Daniele Iurissevich)
Sala Piccola Fenice (foto di Daniele Iurissevich)

Inizieremo venerdì 28 agosto con il Workshop “La stampa fotografica – Teoria e tecniche di postproduzione per il Fine Art e per l’editoria fotografica” condotto da Antonio Manta, Fotografo di grande valore ma anche e soprattutto uno dei migliori Stampatori d’Europa.

Seguirà l’inaugurazione delle Mostre “Le avanguardie e il realismo” di Nino Migliori“Le donne del digiuno” di Francesco Francaviglia“Come i passi di un elefante” di Antonio Manta“I Sud” di Angela Maria Antuono e “Visioni incantate” di quindici Grandi Autori che avevano esposto allo Studio Phi di Trieste.

Presenzieranno all’inaugurazione il grande Nino Migliori, Fotografo fra i più autorevoli al mondo che non necessita di alcuna presentazione, il palermitano (residente a Fiesole) Francesco Francaviglia, fresco Vincitore dell’edizione 2014 di «Portfolio Italia», il già menzionato Antonio Manta Angela Maria Antuono.

Sabato 29 e domenica 30, ai tavoli di lettura portfolio, gli Autori partecipanti alla tredicesima edizione di «Portfolio Trieste» potranno parlare liberamente con Personaggi del calibro di Massimo Agus (Fotografo, Insegnante, Curatore di rassegne fotografiche e Direttore Dip. Didattica, nato a Cagliari ma residente a Firenze), Orietta Bay (Critica di Fotografia, Docente di Fotografia e Fotografa operante a Genova), Silvano Bicocchi (Critico di Fotografia, Docente della FIAF e Direttore del Dipartimento Cultura, di Nonantola, in provincia di Modena), Alessandra Capodacqua (Insegnante di Fotografia, Curatrice di Mostre e Fotografa, nata a Napoli ma residente a Firenze), Paolo Cartagine (Critico di Fotografia e Docente di Fotografia di Trieste), Tullio Fragiacomo (Critico di Fotografia, Docente di Fotografia, già Direttore del Dipartimento Web della FIAF, di Trieste), Lorella Klun (Critica di Fotografia e apprezzata Fotografa di Trieste), Fulvio Merlak di Trieste, e, “dulcis in fundo”, Nino Migliori (eccezionale, entusiasta, eclettico eppur coerente, Maestro di Fotografia di Bologna).

I Partecipanti potranno esibire le loro opere, discutere dei loro lavori, incontrarsi e confrontarsi, apprezzare un programma ricco di avvenimenti. Perché oltre al Workshop, alle Mostre e alle Letture ci saranno anche tre Conferenze:

– sabato mattina inizierà Massimo Agus con “Doppio scatto: stesso soggetto, fotografi diversi”;

– sabato pomeriggio sarà la volta de “Le donne del digiuno”, Conferenza e Videoproiezione di Francesco Francaviglia, con la partecipazione straordinaria di Franca Imbergamo, Magistrato della Procura nazionale antimafia;

– e infine domenica mattina toccherà a Silvano Bicocchi con “Messaggi penetranti”.

Il «13° TriestePhotoFestival» si concluderà alle ore 17.30 di domenica 30 agosto con la Premiazione del «13° Portfolio Trieste».

Quella del Circolo Fincantieri-Wärtsilä è una storia lunga ormai trentotto anni; una storia fatta di passione, una grande, profonda e sincera passione per la Fotografia che cercheremo di perpetuare, divulgare e condividere anche in questa occasione.

Fulvio MERLAK

“Silenzi del Nord” – Mostra di Donato Riccesi

E’ stata inaugurata questa sera la mostra di Donato Riccesi intitolata “Silenzi del Nord“. Mostra che rimarrà esposta presso la Sala Mostre Fenice fino al 13 marzo 2015.

La serata è stata anche l’occasione per incontrare l’autore triestino che si è descritto come un “fotografo senza flash e con poca pazienza” con una spiccata preferenza per la fotografia a colori e con un occhio di riguardo verso i grandi della fotografia italiana e la pittura in generale.

A breve realizzerà un libro fotografico su Gerusalemme. Non sulla splendida e suggestiva architettura della città, come sarebbe facile pensare vista la sua laurea in Architettura conseguita all’Università di Firenze, ma incentrandosi piuttosto sulle persone che vivono nella Città Santa.

Riccesi ha raccontato del suo viaggio tra le Orcadi e le Shetland manifestando la sua preferenza per la quieta solitudine del nord. Silenzio che ha ispirato il titolo della mostra.

Silenzi del Nord 4 - Donato Riccesi

Ho sempre provato un irragionevole trasporto per il Nord. Razionalmente ho cercato un perché, ma tuttora la ragione sta nascosta da qualche parte nella mia anima e non ha trovato una precisa risposta. Avevo visitato la Scozia, le Highlands, qualche anno addietro, e ne avevo subito il fascino: quella storia, quei silenzi, quegli spazi, quelle maree atlantiche, quelle popolazioni lontane, fiere e perdenti, tuttavia mai sottomesse…

Ma le isole a Nord sono un’altra cosa. Sono differenti, più estreme, lassù in alto, ai confini del mondo. Non sono neppure Scozia, se non da un punto di vista meramente amministrativo. Le Orkney un po’ di più, le Shetland affatto. Arcipelaghi di isole e isolotti scarsamente abitati ma con una storia antichissima dove non è raro imbattersi in tracce di civiltà e manufatti che risalgono all’età del bronzo. Ma non era la storia che cercavo. Forse cercavo solo un silenzio, una luce diversa, che a giugno non si spegne mai, con una notte che dura poche ore. Un modo per guardarsi dentro, per pensare, dove la natura è aspra e fortissima, gli animali e gli uccelli infinitamente più numerosi degli umani. Quella luce mi ha conquistato e dovevo fissarla, portarmela dietro per sempre nell’archivio della memoria per il resto della vita. La pace di quei villaggi al crepuscolo è indescrivibile, paiono sospesi in un tempo indefinito; qua e là tracce del nostro tempo, dove i frammenti della contemporaneità non sovrastano le preesistenze. Benché le Shetland vivano di un’economia basata sull’estrazione del petrolio, oltre che di pesca, e al largo vi siano decine di piattaforme offshore, viaggiando lungo queste ondeggianti strade solitarie, in un paesaggio glabro e senza alberi, vedevo altre cose. Ciuffoli di lana che vagavano nell’aria anche quando le pecore non erano in vista, e il frastuono degli uccelli marini sulle scogliere… e sui cartelli stradali: Attenzione! Attraversamento lontre! (al posto dei caprioli). E antiche distillerie di whisky dove tra le volte annerite e l’odore della torba evapora “la parte degli angeli”. Silenzi immensi, anche in pieno giorno, lungo i vicoli di antichi villaggi di pescatori; e memorie di guerre lontane, passaggi di prigionieri, anche italiani, deportati nel corso dell’ultima guerra. Ho colto una pervadente armonia in quei paesaggi, attraversati durante una settimana dilatata da sembrare lunga un mese. E un senso di appartenenza misterioso: a quelle solitudini, a quei mari. Un desiderio di ritornare che sinora ho allontanato nel timore di non poter ritrovare più le sensazioni provate in quel inizio giugno di quattro anni fa.

Forse è giusto così, in quell’isola che non c’è.” 

Donato RICCESI

 

Ringraziamo Renata Deganello e Marinella Zonta per le fotografie della serata.

Qui il sito web dell’autore.

 

Inaugurazione mostra Pietro Masturzo e incontro con l’autore

Trieste Photo Days 2014

Nell’ambito del Trieste Photo Days 2014, è stata inaugurata ieri sera la mostra fotografica di Pietro MASTURZO intitolata “Sui tetti di Teheran” con la raccolta di immagini che nel 2009 ha partecipato al prestigioso concorso del fotogiornalismo World Press Photo e che ha portato il nostro fotografo italiano a vincere il primo premio per foto singola.

Il “World Press Photo of the Year” è il Premio più prestigioso del fotogiornalismo internazionale.Il Premio è stato istituito nel 1955, ad Amsterdam, da una Fondazione olandese denominata, per l’appunto, World Press Photo. L’attività più rinomata della Fondazione è proprio quella di conferire annualmente un prestigioso riconoscimento ad un’immagine che si riveli non solo eloquente in quanto sintesi fotogiornalistica dell’anno, ma che, nel mostrare una situazione o un evento di grande importanza giornalistica, riesca a palesare l’eccezionale capacità visiva del suo autore. Le immagini del World Press Photo sono la memoria di oltre mezzo secolo di storia dell’umanità (ahimé, una storia davvero triste, fatta di soprusi e di crudeltà). Basti pensare all’immagine del monaco vietnamita che si dà fuoco per protestare contro la persecuzione dei buddisti da parte del governo di Ngo Dinh Diem (foto di Malcon Browne del 1963), oppure a quella del capo della polizia vietnamita che giustizia un prigioniero viet cong sparandogli alla testa in una strada di Saigon (Eddie Adams, 1968) o ancora quella, famosissima, di una bambina vietnamita, nuda e gravemente ustionata, in fuga dal suo villaggio dopo un bombardamento statunitense al napalm (Nick Út, 1972), o, infine (ma questi sono solo alcuni esempi), quella del manifestante cinese che da solo impedisce il transito dei carri armati durante la protesta di Piazza Tienanmen (Charlie Cole, 1989). Sono immagini che sono diventate icone della fotografia contemporanea.

Il 12 febbraio del 2010 (dopo due settimane di selezioni, durante le quali sono state esaminate 101.960 immagini realizzate da 5.847 fotografi di 128 differenti nazionalità), la Giuria della 53a edizione annuale del “World Press Photo” ha assegnato il Premio più ambito ad un Italiano, un giovane laureato in Relazioni Internazionali presso l’Università Orientale di Napoli, nato nel 1980 a Piano di Sorrento in provincia di Napoli, Pietro MASTURZO. L’immagine con cui Pietro ha vinto quello che da tutti è ritenuto il più importante concorso del mondo, s’intitola “Sui tetti di Teheran”, una foto facente parte di un portfolio con il quale, prima del “World Press Photo of the Year”, l’11 ottobre del 2009 aveva ottenuto un secondo Premio al “5° FotoLeggendo” di Roma, tappa conclusiva della sesta edizione di “Portfolio Italia”. Di seguito ecco la motivazione redatta in quella occasione dai Lettori di “FotoLeggendo”: «Per averci portato nella resistenza invisibile delle notti di Teheran, coniugando in una personale scelta stilistica un ottimo livello di fotogiornalismo e il rispetto per il necessario anonimato delle persone coinvolte». Ora, per comprendere l’importanza che riveste il “World Press Photo of the Year”, è sufficiente citare i nomi di alcuni dei vincitori delle passate edizioni, come l’inglese Donald Mc Cullin nel 1964, oppure l’americano Eddie Adams nel 1968, o ancora, per ben due volte, nel 1992 e nel 1994, lo statunitense James Nachtwey. Prima di Masturzo solo un Italiano era riuscito nell’impresa di aggiudicarsi il “World Press Photo of the Year”, il romano Francesco Zizola (nel 1996), con una foto che documentava la tragedia dei bambini mutilati dalle mine anti-uomo in Angola.

Il Presidente della Giuria del “World Press Photo of the Year” 2009, Ayperi Karabuda Ecer (Vicepresidente di Reuters), in occasione dell’assegnazione del Premio a Masturzo, ha detto: «Questa fotografia ci mostra l’inizio di una grande storia. Aggiunge prospettiva alla notizia. È esteticamente ed emotivamente toccante, e il mio cuore l‘ha scelta immediatamente».

Il 2 maggio 2010 Pietro Masturzo è andato ad Amsterdam per ricevere il World Press Photo Award of the Year. La sua foto raffigura alcune donne che, al calar delle tenebre, la sera del 24 giugno 2009, dopo i gravi scontri di piazza seguiti alle rielezioni di Mahmud Ahmadinejād, Presidente dell’Iran, dal tetto di una casa di Teheran, urlavano la loro protesta: “Allah u Akbar – Makbar diktator” (“Allah è grande – Morte al dittatore”).

 

Lasciamo alle parole di Pietro la descrizione dell’episodio: «Alcuni giorni prima delle elezioni presidenziali, ho visto i Bassiji (gli squadristi del regime) manganellare e arrestare i sostenitori di Hossein Mussavi (il principale antagonista di Ahmadinejād) per il solo fatto di far festa in piazza, in sostegno del proprio candidato. Io stesso fui arrestato assieme ad altri fotografi freelance per aver fotografato il loro entusiasmo. Le restrizioni di libertà di cui è vittima il popolo iraniano mi sono apparse subito evidenti. Una volta scarcerato, l’interprete che mi accompagnava mi obbligò, per ragioni di sicurezza, a non scendere in piazza a fotografare le manifestazioni. Quella sera ho sentito delle grida provenire dai tetti e alcuni studenti mi hanno raccontato che si trattava di una protesta che riproponeva quella attuata nel 1979, quando l’Ayatollah Khomeini incitò il popolo a salire sui tetti a manifestare il suo dissenso contro lo Scià, gridando “Allah è grande”. Istintivamente ho preso la macchina è solo salito anch’io sul tetto, emozionato come mai m’era accaduto prima. La tensione era palpabile e le persone avevano paura di essere riprese in volto e di essere poi identificate. Per questo ho fotografato in modo che i soggetti non fossero riconoscibili. Certo, quelle grida rappresentavano una forma di protesta e di lotta, ma anche un’invocazione di speranza».

 

Mostra di Ervin Skalamera: “Broadway: la strada dei sogni”

Mercoledì 15 ottobre 2014 alle ore 18:30, presso la Sala Mostre Fenice del Circolo Fincantieri-Wärtsilä,  inaugureremo la mostra di Ervin Skalamera dal titolo “Broadway: la strada dei sogni”. La rassegna sarà visitabile dal 16 ottobre al 14 novembre 2014 con orario: 10 – 11.30 e 17.00 -19.00 da lunedì al venerdì. Sabato e festivi chiuso.

Broadway (letteralmente via larga) è un ampio viale di New York ed è una delle più antiche direttrici nord-sud della città, risalente al primo insediamento olandese di New Amsterdam. È la strada che percorre interamente il borgo di Manhattan.

Attraversando diagonalmente lo schema delle vie di Manhattan, Broadway è cadenzata da una serie di “piazze” (alcune sono semplici spiazzi triangolari, altre più grandi come la celebre Times Square) che hanno indotto la costruzione di alcune interessanti architetture, come il Flatiron Nelle vicinanze di Times Square, nel Midtown, si trovano le sedi di molti Teatri di Broadway che ospitano una sempre mutevole offerta di rappresentazioni teatrali, in particolare musical. Questa parte di Broadway, nota anche come la Great White Way, attira milioni di turisti da tutto il mondo.

Comparire in un musical di successo a Broadway è considerato da molti cantanti, ballerini e attori come il massimo successo nelle rispettive professioni, e molte canzoni, storie e musical ritraggono gli stessi artisti impegnati nell’intento di raggiungere tale successo. A partire dalla fine degli anni Ottanta, Times Square si è segnalata come centro turistico per famiglie dell’area di New York. A Times Square ha pure sede il quotidiano “The New York Times”.

LIBERAMENTE TRATTO DA WIKIPEDIA

«New York, niente di rotondo, tutto quadrato, rettangolare, è ancora una città che è sempre in anticipo su di te, che ti costringe ad andare, andare, in cui ogni cosa si riflette, quasi una moltiplicazione visiva in movimento. 

Anche se le sue più tipiche vedute sono state riprese in infiniti modi, nuovi scopritori trovano di continuo una rinnovata magia nei suoi luccicanti riflessi. C’è un cuore spezzato per ogni luce sulla Broadway, le cui luminarie sono come pezzi di musica, loro riflettono i ritmi della Broadway, il loro scintillare stimola i nostri neuroni dei sogni…»

ERVIN SKALAMERA

Ervin Skalamera

Sono nato in Croazia nel 1959, poi la mia famiglia si è trasferita a Trieste, in Italia, quando avevo sette anni. Ho iniziato con un semplice amore per i grandi spazi aperti e la fauna selvatica; l’interesse per la fotografia si è sviluppato attraverso il desiderio di condividere con gli altri la visione che incontravo.

Lavoro con mia moglie in odontoiatria, ma la mia passione è la fotografia naturalistica. Sono sempre stato interessato all’arte, ma non riuscivo a trovare un mezzo che mi desse la perfezione che volevo. Poi scoprii la fotografia e tutto andò per il verso giusto.

Negli ultimi 20 anni ho immerso la mia famiglia e me stesso nella natura, fotografando la fauna selvatica e i paesaggi di tutto il mondo.

Le mie capacità aumentarono notevolmente quando ebbi la fortuna di diventare amico di Galen Rowell e sua moglie Barbara. Tragicamente, sia Galen che Barbara morirono nell’estate del 2002. Dedico le immagini del mio nuovo sito web alla memoria di Galen Rowell, che mi ha ispirato, è

stato mio maestro, ed è diventato mio amico. Le mie immagini sono state premiate e lodate nel Concorso fotografico 2002-2003 indetto dalla rivista “Oasis”, nonché in altri Concorsi nazionali ed internazionali.

Nella mia fotografia , il colore e la composizione sono inseparabili. Io vedo a colori.

 

 

Foto dell’Anno 2013 FIAF
Rassegna di Autori vari

10 settembre – 26 settembre 2014

La “Sala Mostre Fenice” è una delle sette Gallerie FIAF presenti in Italia;
questo ci consente di ospitare, ogni anno, rassegne legate alle iniziative della Federazione come, ad esempio, “La foto dell’anno FIAF”.

Di conseguenza anche quest’anno, per la terza volta consecutiva, riserviamo un periodo all’interno del nostro calendario espositivo per questa mostra. Abbiamo, così, la possibilità di vedere e capire quale è stata la tendenza fotografica amatoriale italiana per l’anno 2013. La rassegna nasce per dare maggiore rilievo alle immagini singole che partecipano ai Concorsi con Patrocinio FIAF che ogni anno vengono indetti a livello nazionale. Continua la lettura di Foto dell’Anno 2013 FIAF
Rassegna di Autori vari