Mercoledì 23 aprile 2014
Avanti con gli anni, Cartier Bresson amava definirsi “un umanista”, riprendendo un’espressione legata a quella “photographie humaniste” che a partire dagli anni Trenta si era imposta in Francia ed a cui aveva dato il suo fondamentale contributo.
Esaurite la spinta delle avanguardie e la ricerca ad ogni costo di forme nuove, la fotografia francese aveva intrapreso un nuovo cammino, attento alla realtà quotidiana, alla condizione umana colta nei suoi aspetti intimi e dolorosi, nelle sue battaglie contro gli effetti della crisi del ’29 ed il diffondersi dei fascismi. Nel suo desiderio di ricostruzione umana e materiale dopo il 1945.
Continua la lettura di Fabio Francescato: “La photographie humaniste”