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“Ferriera” – Inaugurazione mostra di Erika Cei

Il progetto nasce nell’ottobre dello scorso anno con la finalità di documentare le condizioni di vita delle persone che abitano nei quartieri di Servola e Valmaura, a stretto contatto, dunque, con la Ferriera, stabilimento siderurgico datato 1897 che è tuttora in piena attività.
È difficile descrivere con poche immagini la vita degli altri. È difficile soprattutto quando ci si trova di fronte a persone che sono malate o che soffrono per la perdita dei loro cari e, oltre a questo, si trovano a combattere quotidianamente, contro fumi, polveri, odori, rumori di ogni genere che rendono la loro vita difficile, per non dire al limite. La mostra è dedicata a tutte queste persone, nella speranza che le loro storie non passino inosservate.

Storica di formazione, appassionata da sempre di immagini, Erika Cei ha iniziato a interessarsi al reportage grazie ad un workshop con la fotografa e scrittrice Monika Bulaj.
Autore dell’anno FVG 2014 – FIAF con il lavoro “Accademia della follia – una commedia in tre atti”, si è occupata anche di Bosnia Hercegovina e, sempre nel 2014, ha pubblicato su “Osservatorio Balcani e Caucaso” un reportage sulle alluvioni che hanno devastato il Paese.
Premiata da Workshop Foundry Photojournalism per “A time for gypsies”, un lavoro riguardante una famiglia Rom a Sarajevo, ha inoltre realizzato “E io ci metto la faccia”, 160 ritratti di persone nell’ambito dell’iniziativa “Salviamo la scritta La verità è rivoluzionaria”, presso l’ex o.p.p. di Trieste.
Agli inizi del 2016, ha allestito, presso Oltre il giardino a Pordenone, la mostra “La meta”, reportage realizzato prevalentemente in Silos e relativo ai profughi afghani e pakistani che sono arrivati in Friuli Venezia Giulia, attraverso la rotta balcanica. Da tre anni sviluppa un progetto sulle contraddizioni dell’Europa contemporanea, di cui il reportage “Ferriera” è parte integrante.
Più di recente ha partecipato a Dublino alla mostra collettiva Trieste-Dublin, con alcune immagini relative agli anni trascorsi a Trieste dallo scrittore irlandese James Joyce. Il progetto porta il titolo “Sua mare grega”, appellativo scherzoso e del tutto triestino, con cui lo scrittore irlandese James Joyce chiamava la sua opera più celebre, l’Ulisse.
Attualmente sta lavorando a “Lina e le altre”, un progetto tutto al femminile, che si può riassumere nel motto “I’Mpossible”.

«34° Convegno Regionale FIAF» delle Associazioni Fotografiche e dei Sonic del Friuli Venezia Giulia

In occasione del suo 40° Anniversario di Fondazione, il Circolo Fotografico L’Obiettivo di Pordenone organizza il «34° Convegno Regionale FIAF» del Friuli Venezia Giulia. Il Convegno si terrà domenica 26 ottobre 2014 presso l’Auditorium della Regione, in via Roma 2, a Pordenone, con il seguente programma:

  • ore 09.15:        Arrivo dei Partecipanti presso l’Auditorium della Regione;
  • ore 09.30:        Saluto di benvenuto da parte del Presidente del Circolo Fotografico L’Obiettivo e delle Autorità Locali;
  • ore 09.45:        Inizio dei lavori e interventi da parte del Delegato Regionale e dei Delegati Provinciali, seguiti da eventuali interventi del pubblico in sala;
  • ore 11.30:        Presentazione della Mostra “Man Ray” da parte del Sovrintendente dell’Azienda Speciale Villa Manin, Piero Colussi;
  • A seguire:
  • Proiezione dell’audiovisivo “Il Paesaggio Agricolo del Friuli Venezia Giulia” curato da Stefano Consolaro;
  • Premiazione dell’“Autore dell’Anno FIAF FVG 2014” con la presentazione del portfolio ”Accademia della follia – una commedia in tre atti” di Erika CEI.
  • ore 12.30:        Inaugurazione della 24a Mostra Fotografica Regionale “Doriano Moro” e dell’Autore dell’anno del Friuli Venezia Giulia per il 2014, presso la Chiesa di San Francesco in piazza della Motta e performance degli attori dell’Accademia della Follia, soggetti del portfolio di Erika CEI.

ore 13.00:    Pranzo presso la Vecia Osteria del Moro, in via Castello 2;