“Le pietre parlano” La Grande Guerra dal Carso alle Alpi Giulie e Carniche
di Furio SCRIMALI
La proiezione prende spunto da piccoli episodi di un alpinismo intimo, emozionale e di contatto vero con la Natura, che ha messo in contatto l’autore con gli avvenimenti e le testimonianze rimaste della Grande Guerra, per raccontare e “trasportare” l’ascoltatore verso le tracce toccanti e incancellabili lasciate dagli uomini che si sono combattuti in una guerra terribile su questo fronte alpino, che in media sfiorava i 2.000 metri di altitudine. Graffiti e iscrizioni, messaggi toccanti scolpiti nelle trincee, nelle caverne, sulle strade e mulattiere di guerra, tracciate e incise nella roccia: gallerie, ponti sospesi, trincee blindate, ridottini fortificati: indescrivibili furono gli sforzi per costruirli, al limite del sovrumano. Oggi, noi muti testimoni di questa epoca “appena passata”, non possiamo e non dobbiamo scordare queste anime, che tante toccanti testimonianze hanno lasciato e inciso nelle rocce. “Le pietre parlano” e raccontano una storia poco conosciuta e toccante di questi uomini-soldato! Perché recuperare, ricercare, conoscere questi graffiti, questi messaggi? Perché recuperare, conoscerli emozionalmente vuol dire in qualche modo arcano salvare dall’oblio migliaia di destini individuali di uomini/soldato che sono esistiti e sottrarli alla macina stritolante e polverizzante del Tempo e della Storia. Ogni granello di pietra o di cemento che compone un graffito una iscrizione rimasta e ritrovata sui campi di battaglia, ha il potere di ritrasformarsi nei loro volti, nella loro carne viva e pulsante, e di parlarci dei loro pensieri, dei loro desideri più reconditi… di riportarli per un attimo fuggevole nuovamente presenti… Un “viaggio” in immagini che speriamo vi farà riflettere e vi lascerà con l’animo arricchito e pronto a voler dedicare un pensiero di ricordo a tutti loro, indistintamente dalla divisa portata.
Antonio e Furio Scrimali, padre e figlio (rispettivamente nati a Trieste nel 1926, e 1959) alpinisti appassionati e fotografi ma soprattutto amanti del mondo naturale, soci del Club Alpino Italiano sin da ragazzi. La loro passione per le montagne, la Natura e il desiderio di comprendere a fondo la loro storia, li ha portati a studiare il particolare evento storico della Grande Guerra 1915/18.Dopo aver fondato, presso la loro sezione del CAI, il “Gruppo Ricerche Storiche della Grande Guerra”, hanno pubblicato numerosi volumi di escursioni storiche mirate a conoscere le grandi problematiche di una guerra combattuta in media ad oltre 2.000 metri d’altitudine sulle montagne del Friuli Venezia Giulia e sull’altopiano carsico (Il Carso della Grande Guerra – I° e II° vol., 1991 e 1992 – Ed. Lint Trieste; Alpi Giulie-1995, Alpi Carniche-1996 ,Prealpi Giulie-1997 – “Testimonianze e itinerari sui monti della Grande Guerra” – Ed. Panorama, Trento). Per l’impegno profuso in oltre quarant’anni di ricerche sul territorio, per studi, mostre e pubblicazioni inerenti alla Grande Guerra, Antonio Scrimali nel 1999 è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza di Grande Ufficiale.
L’importanza del “Censimento delle iscrizioni” della Grande Guerra viene così riconosciuta dal Presidente della Società Storica per la Guerra Bianca di Milano: “Va detto che su un aspetto particolare dell’archeologia della Grande Guerra, e cioè l’epigrafia, l’Italia può dirsi pioniera e all’avanguardia. Proprio nell’ambito del Friuli Venezia Giulia questa disciplina si può dire che sia nata e sviluppata: prima con gli scritti di Abramo Schmid, poi con Antonio e Furio Scrimali, che hanno dato il via ad un censimento sistematico…”
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