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Monologhi: “Zagabria”

“Zagabria, capitale della Croazia, è una città dal fascino antico, una città dove le reminiscenze di un passato medioevale s’intrecciano con quelle della secessione viennese, una metropoli dove i raffinati segni di un trascorso d’impronta mitteleuropea si mescolano con quelli, più rudi, dello spirito balcanico.
Qui, nel 1892, in un’epoca in cui la città era ancora un centro di provincia ai margini dell’Impero austriaco, fu fondato il “Fotoklub Zagreb”. Nato con il nome di “Klub fotografah amateurah”, il Club si distinse, fin dalla sua costituzione, per le illuminanti scelte di tipo culturale, ed oggi, a distanza di centoventidue anni, continua a rappresentare un sicuro punto di riferimento per tutta la Fotografia croata.
Nell’aprile del 2013 i Soci del “Circolo Fincantieri-Wärtsilä” hanno “reso” ai Colleghi del “Fotoklub Zagreb” la visita da loro effettuata nel 2012 (14 marzo) alla nostra Città e alla nostra Sede.” (Fulvio Merlak)

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Questo portfolio nasce dalla selezione delle foto che sono state scattate dai soci durante la visita alla capitale croata e comprende le foto di Ernesto PETRONIO, Maurizio COSTANZO, Scilla SORA, Enrico PANUSCA, Giuseppe IALUNA, John GUBERTINI, Cristina LOMBARDO, Claudio URIZZI, Fabrizio FABRIS, Paolo RASENI, Patrizia SPESSOT.

La mostra rimane esposta nella sede del Circolo presso lo Spazio Portfolio fino alla fine di dicembre 2013.

Monologhi: “Il Museo Ferroviario”

La mostra dedicata al Museo Ferroviario di Trieste è nata dalla selezione dei lavori compiuti durante il workshop organizzato dal Circolo Fotografico Fincantieri-Wartsila con IVANO BOLONDI.
Due giornate e mezza piene con il maestro Bolondi, ad apprendere le tecniche, ma anche solo ad osservare un fotografo del suo calibro al lavoro.

Come sede della parte pratica del Workshop è stato scelto il Museo Ferroviario di Campo Marzio che sorge nell’edificio che fu la stazione ferroviaria principale della Trieste asburgica: la cosiddetta Triest Staatsbahnhof che collegava la capitale dell’Impero (Vienna) al suo porto (Trieste).

Quelle stanze, un tempo brulicanti di paseggeri, ora sono state riutilizzate come sede del museo ferroviario al cui esterno è presente anche una vasta collezione di vagoni e locomotive.

Il portfolio collettivo realizzato ha certamente colto lo stile di Bolondi: sognante, fatto di riflessi, immagini in movimento, talvolta sfocate, ma che attingono al subconscio, ispirando storie e avventure intime, quasi come se tutti noi fossimo in procinto di prendere quel treno per un viaggio lontano.

La mostra è attualmente visitabile presso il Museo Ferroviario stesso.