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Inaugurazione mostra Pietro Masturzo e incontro con l’autore

Trieste Photo Days 2014

Nell’ambito del Trieste Photo Days 2014, è stata inaugurata ieri sera la mostra fotografica di Pietro MASTURZO intitolata “Sui tetti di Teheran” con la raccolta di immagini che nel 2009 ha partecipato al prestigioso concorso del fotogiornalismo World Press Photo e che ha portato il nostro fotografo italiano a vincere il primo premio per foto singola.

Il “World Press Photo of the Year” è il Premio più prestigioso del fotogiornalismo internazionale.Il Premio è stato istituito nel 1955, ad Amsterdam, da una Fondazione olandese denominata, per l’appunto, World Press Photo. L’attività più rinomata della Fondazione è proprio quella di conferire annualmente un prestigioso riconoscimento ad un’immagine che si riveli non solo eloquente in quanto sintesi fotogiornalistica dell’anno, ma che, nel mostrare una situazione o un evento di grande importanza giornalistica, riesca a palesare l’eccezionale capacità visiva del suo autore. Le immagini del World Press Photo sono la memoria di oltre mezzo secolo di storia dell’umanità (ahimé, una storia davvero triste, fatta di soprusi e di crudeltà). Basti pensare all’immagine del monaco vietnamita che si dà fuoco per protestare contro la persecuzione dei buddisti da parte del governo di Ngo Dinh Diem (foto di Malcon Browne del 1963), oppure a quella del capo della polizia vietnamita che giustizia un prigioniero viet cong sparandogli alla testa in una strada di Saigon (Eddie Adams, 1968) o ancora quella, famosissima, di una bambina vietnamita, nuda e gravemente ustionata, in fuga dal suo villaggio dopo un bombardamento statunitense al napalm (Nick Út, 1972), o, infine (ma questi sono solo alcuni esempi), quella del manifestante cinese che da solo impedisce il transito dei carri armati durante la protesta di Piazza Tienanmen (Charlie Cole, 1989). Sono immagini che sono diventate icone della fotografia contemporanea.

Il 12 febbraio del 2010 (dopo due settimane di selezioni, durante le quali sono state esaminate 101.960 immagini realizzate da 5.847 fotografi di 128 differenti nazionalità), la Giuria della 53a edizione annuale del “World Press Photo” ha assegnato il Premio più ambito ad un Italiano, un giovane laureato in Relazioni Internazionali presso l’Università Orientale di Napoli, nato nel 1980 a Piano di Sorrento in provincia di Napoli, Pietro MASTURZO. L’immagine con cui Pietro ha vinto quello che da tutti è ritenuto il più importante concorso del mondo, s’intitola “Sui tetti di Teheran”, una foto facente parte di un portfolio con il quale, prima del “World Press Photo of the Year”, l’11 ottobre del 2009 aveva ottenuto un secondo Premio al “5° FotoLeggendo” di Roma, tappa conclusiva della sesta edizione di “Portfolio Italia”. Di seguito ecco la motivazione redatta in quella occasione dai Lettori di “FotoLeggendo”: «Per averci portato nella resistenza invisibile delle notti di Teheran, coniugando in una personale scelta stilistica un ottimo livello di fotogiornalismo e il rispetto per il necessario anonimato delle persone coinvolte». Ora, per comprendere l’importanza che riveste il “World Press Photo of the Year”, è sufficiente citare i nomi di alcuni dei vincitori delle passate edizioni, come l’inglese Donald Mc Cullin nel 1964, oppure l’americano Eddie Adams nel 1968, o ancora, per ben due volte, nel 1992 e nel 1994, lo statunitense James Nachtwey. Prima di Masturzo solo un Italiano era riuscito nell’impresa di aggiudicarsi il “World Press Photo of the Year”, il romano Francesco Zizola (nel 1996), con una foto che documentava la tragedia dei bambini mutilati dalle mine anti-uomo in Angola.

Il Presidente della Giuria del “World Press Photo of the Year” 2009, Ayperi Karabuda Ecer (Vicepresidente di Reuters), in occasione dell’assegnazione del Premio a Masturzo, ha detto: «Questa fotografia ci mostra l’inizio di una grande storia. Aggiunge prospettiva alla notizia. È esteticamente ed emotivamente toccante, e il mio cuore l‘ha scelta immediatamente».

Il 2 maggio 2010 Pietro Masturzo è andato ad Amsterdam per ricevere il World Press Photo Award of the Year. La sua foto raffigura alcune donne che, al calar delle tenebre, la sera del 24 giugno 2009, dopo i gravi scontri di piazza seguiti alle rielezioni di Mahmud Ahmadinejād, Presidente dell’Iran, dal tetto di una casa di Teheran, urlavano la loro protesta: “Allah u Akbar – Makbar diktator” (“Allah è grande – Morte al dittatore”).

 

Lasciamo alle parole di Pietro la descrizione dell’episodio: «Alcuni giorni prima delle elezioni presidenziali, ho visto i Bassiji (gli squadristi del regime) manganellare e arrestare i sostenitori di Hossein Mussavi (il principale antagonista di Ahmadinejād) per il solo fatto di far festa in piazza, in sostegno del proprio candidato. Io stesso fui arrestato assieme ad altri fotografi freelance per aver fotografato il loro entusiasmo. Le restrizioni di libertà di cui è vittima il popolo iraniano mi sono apparse subito evidenti. Una volta scarcerato, l’interprete che mi accompagnava mi obbligò, per ragioni di sicurezza, a non scendere in piazza a fotografare le manifestazioni. Quella sera ho sentito delle grida provenire dai tetti e alcuni studenti mi hanno raccontato che si trattava di una protesta che riproponeva quella attuata nel 1979, quando l’Ayatollah Khomeini incitò il popolo a salire sui tetti a manifestare il suo dissenso contro lo Scià, gridando “Allah è grande”. Istintivamente ho preso la macchina è solo salito anch’io sul tetto, emozionato come mai m’era accaduto prima. La tensione era palpabile e le persone avevano paura di essere riprese in volto e di essere poi identificate. Per questo ho fotografato in modo che i soggetti non fossero riconoscibili. Certo, quelle grida rappresentavano una forma di protesta e di lotta, ma anche un’invocazione di speranza».

 

Inaugurazione “Sui tetti di Teheran” mostra fotografica di Pietro Masturzo

Mercoledì 19 novembre alle ore 18:30 presso la Sala Mostre Fenice, nell’ambito di Trieste Photo Days, festival internazionale di Fotografia, la sezione Fotografia del Circolo organizza: 

“Sui tetti di Teheran” mostra fotografica di Pietro Masturzo 

Vincitore del World Press Photo of the Year 2009 (secondo Italiano dall’istituzione del Premio nel 1955), Masturzo dedica i suoi scatti alla documentazione della protesta femminile sui tetti della capitale iraniana Teheran, dopo la rielezione del presidente Mahmoud Ahmadinejad nonostante i notevoli indizi di brogli elettorali. 

 

Gli orari di apertura della mostra sono i seguenti:

Lunedì – Venerdì: 10.00 – 11.30 e 17.00 – 19.00



Trieste Photo Days: www.triestephotodays.com

Trieste Photo Days 2014

 

Il 12 giugno 2009 in Iran si sono svolte le elezioni presidenziali. Elezioni fortemente contestate che hanno visto, a trent’anni dalla cacciata dello Scià, il popolo iraniano organizzare il proprio dissenso con manifestazioni di protesta. Queste manifestazioni, come riportato da notiziari televisivi e programmi di approfondimento, sono state duramente soppresse dal regime iraniano. Ma di notte i dissensi di piazza hanno lasciato il posto ad una contestazione differente, una protesta che è nata dall’alto della città. Alle ventidue in punto gli abitanti di Teheran si raccoglievano sui tetti delle rispettive abitazioni e, al grido di “Allah u Akbar” e “Makbar diktator” (“Allah è grande” e “Morte al dittatore”), esprimevano il loro dissenso e la loro angoscia verso un regime sanguinario e dittatoriale. Pietro Masturzo, giovane fotografo napoletano, è salito su quei tetti per condividere e documentare la protesta. L’autore ha affrontato il tema con uno stile straordinariamente contemporaneo e raffinato, alternando gli sguardi oggettivi sulla città ad immagini decisamente personali, quasi delle sensazioni. Ha ritratto le persone come fantasmi, schiacciati contro le balaustre ed abbassati sui tetti per non farsi riconoscere dalle milizie governative. Così gli Iraniani hanno affidato al cielo ed alla notte la loro inquietudine, certi di una giustizia superiore. Con grande maestria Pietro ci ha illustrato la situazione di precarietà e di pericolo di chi decideva di affrontare il regime. Tutta l’angoscia e la tensione sociale ora traspare da queste figure umane, mosse e sfocate, trasformate così in spiriti che si perdono in cieli notturni dai colori lividi ed irreali di una Teheran che vuole cambiare.

Davide GROSSI

 

Pietro Masturzo nasce a Napoli nel 1980. Durante gli anni dell’Università si avvicina alla Fotografia che diventa il suo strumento espressivo e documentaristico. Al conseguimento della laurea in Relazioni Internazionali, si trasferisce da Napoli a Roma per studiare Fotografia in maniera più approfondita. Inizia a collaborare prima con l’Associated Press e poi con diverse altre Agenzie fotogiornalistiche, pubblicando le sue foto sulle maggiori testate nazionali. Appassionato osservatore del mondo e delle sue culture, con uno sguardo sempre attento alle dinamiche internazionali, realizza costantemente reportage in paesi caratterizzati da governi dittatoriali, come Iran, Birmania, Egitto e Libia. Da diversi anni porta avanti un progetto sull’instabilità geopolitica della zona caucasica e sulle relative conseguenze sulla popolazione. Nel 2009 si classifica secondo al “FotoLeggendo” di Roma e partecipa alle selezioni finali di “Portfolio Italia” con “Sui tetti di Teheran”, un lavoro sulle proteste in Iran all’indomani delle elezioni presidenziali. Nel 2010 è proclamato vincitore del World Press Photo con una delle immagini tratte da quel lavoro, mentre l’intero portfolio ottiene il 1° Premio nella categoria “People in the News”. Dal 2011 Masturzo è membro dell’Agenzia “OnOff Picture”.