Un Festival declinato al femminile

Editoriale del Trieste Photo News di Novembre / Dicembre 2012

«Per la finezza intellettuale e la naturalezza  espressiva con cui ha saputo esplorare e capire  le realtà, le usanze, le tradizioni culturali e  religiose di Paesi lontani, ignorati,  apparentemente diversi, esplorando i  microcosmi dello spirito e della devozione così  come i territori della guerra e dei soprusi,  raccontando storie di un’umanità senza voce,  storie di povertà e di dolore, ma anche di  bellezza e fiducia in un futuro libero da paure e  pregiudizi.»

È questa la motivazione con la quale è stata  premiata Monika Bulaj all’”11°  TriestePhotoFestival”

Per Monika, fotografa,  documentarista, scrittrice e antropologa la  fotografia è nient’altro che un mezzo per andare  alla ricerca dell’altro.

È lo strumento di cui si  serve per scoprire e raccontare «gli infiniti  sottomondi precari, microuniversi di culture e di  sentimenti e di lingue e di religioni che  sopravvivono fin quando sarà loro possibile  negli anfratti ancora non raggiunti dalla grande  livella della globalizzazione.» (Michele  Smargiassi, “Fotocrazia”, blog de “la  Repubblica.it”)

Sollecitata da Valerio Fiandra, che ci ha aiutati  con grande professionalità durante la cerimonia  di premiazione, Monika ci ha raccontato storie  di donne. «Donne, tante donne. Donne che  pregano. Donne che leggono il Libro. Donne  che studiano. Donne che sfilano. Donne che  accendono ceri, che danzano, che cantano.  Donne che dicono d’una fede femminile, che  piace immaginare sia molto meno capace (del  tutto incapace?) d’uccidere e dividere in nome  della sua verità». (Angelo Agostani, “Alto  Adige”).

«Le donne, lei le ha fotografate in tutto  il mondo. Dal centro dell’Europa, la Polonia,  dove è nata, passando per i Balcani fino  all’Afghanistan, il Giappone e poi sempre più  verso oriente, tra i vecchi credenti della Polonia  e i rom della Macedonia, gli armeni della  Romania e i lemki polacchi, tra gli hutzuli ucraini  e i tartari bielorussi, tra gli aleviti della Albania e  gli Udini del Caucaso. […] Il filo rosso sono la  sofferenza e la passione che la religione porta  con sé. Un filo rosso che l’autrice ha trovato  mischiandosi tra le genti di tutto il mondo. […]  “La mia ricerca è sempre stata focalizzata sui  confini del monoteismo. Ma nel tempo, quasi  senza accorgermene, per compassione e per  empatia, mi sono fermata spesso a guardare i  volti femminili. Perché se Dio è sempre uomo,  le donne rappresentano la vita”.». (Marta  Serafini, “Corriere della Sera.it”).

Una serata che ha letteralmente conquistato il  numeroso pubblico. Ma il nostro Festival,  quest’anno completamente “declinato” al  femminile, ha riservato anche altri momenti di  grande intensità, come la presentazione di  “Madame” (intimo racconto fotografico su  Henriette Niépce, pronipote di Nicephore  Niépce) ad opera della sua Autrice, la  modenese Antonella Monzoni; e poi  l’inaugurazione della rassegna di Lorella Klun,  la conferenza della bolognese Federica  Muzzarelli incentrata su Tina Modotti “Mi  considero una fotografa, e niente altro – Le  donne e la fotografia all’alba del Novecento” e,  soprattutto, la lettura dei portfolio per merito di  cinque Lettrici di grande bravura e competenza:  la napoletana Alessandra Capodacqua  (Insegnate di Fotografia, Curatrice di Mostre e  Fotografa), la romana Renata Ferri (Giornalista,  Photo Editor e Insegnante), la forlivese Cristina  Paglionico (Capo Redattrice, Docente di  Fotografia e Consigliera FIAF) e le già citate  Antonella Monzoni (Fotografa ed Autrice di libri)  e Federica Muzzarelli (Docente di Fotografia e  Autrice di libri fotografici).

Alla fine, l’”11°  Portfolio Trieste” è andato all’udinese Lorenzo  Zoppolato (di soli ventidue anni), mentre  Giancarlo Rupolo di Caneva e Filippo Venturi di  Cesena hanno ottenuto rispettivamente il  secondo ed il terzo Premio.

Sono state tre giornate intense, vissute  all’insegna della buona fotografia, in un clima di  grande impegno e, insieme, di amabile  cordialità.
Un ringraziamento sentito vada a tutti  coloro che, a vario titolo, hanno contribuito al  successo dell’Evento.

Fulvio MERLAK

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